Le differenze fra Decreto Ingiuntivo e Sfratto

Le differenze fra Decreto Ingiuntivo e Sfratto

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Il decreto ingiuntivo è uno strumento utile per recuperare i canoni di locazione non pagati, ma in caso di morosità del conduttore è possibile anche avviare il procedimento di sfratto. In questo articolo spieghiamo come funziona l’iter di sfratto e quali sono le conseguenze per il conduttore moroso. Vediamo più nello specifico i casi.

Di cosa si tratta

Si tratta di un provvedimento emesso dal giudice che ordina al debitore di pagare il debito entro 40 giorni. Nel caso in cui si proceda al pagamento, il decreto ingiuntivo diventa definitivo, non è possibile contestarlo e può essere eseguito mediante il pignoramento dei beni del debitore.

Quando si può richiedere

Basta il mancato pagamento di un solo canone per poter fare affidamento al decreto ingiuntivo.  Basta un solo giorno di ritardo per poter agire dinanzi al tribunale per chiedere un decreto ingiuntivo. L’emissione del decreto ingiuntivo non equivale allo sfratto se non c’è un’adeguata richiesta al giudice da parte del proprietario di casa.

Quindi, insieme alla richiesta del decreto ingiuntivo, il proprietario può anche richiedere lo sfratto per morosità, come previsto dall’articolo 658 del Codice di procedura civile.

Quando si può richiedere lo sfratto per morosità

Lo sfratto per morosità si può attivare solo dopo 20 giorni di ritardo nel pagamento anche di un solo canone di locazione.

Il procedimento di sfratto per morosità

Il procedimento di sfratto per morosità è un iter finalizzato alla risoluzione del contratto di locazione con l’abbandono dei locali da parte del conduttore moroso. Il procedimento di sfratto può essere avviato contemporaneamente alla richiesta del decreto ingiuntivo.

Cosa può fare l’inquilino una volta ricevuta l’intimazione di sfratto?

Il canone può essere pagato qualsiasi momento prima dello sfratto, anche in udienza, tuttavia aggiungendo ai canoni non versati anche le spese legali e gli interessi.

All’udienza dello sfratto il conduttore può chiedere un termine di 90 giorni per effettuare il pagamento. Dopo questi 90 giorni andranno però versati tutti i canoni scaduti con gli interessi e le spese legali. Diversamente si procede con lo sfratto.

Quali sono le conseguenze per il conduttore moroso

In caso di sfratto, il conduttore moroso deve lasciare il locale entro il termine stabilito dal giudice nell’ordinanza di sfratto stessa.

Se questo non succede, il proprietario può chiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario o anche delle forze dell’ordine per l’esecuzione dello sfratto. Inoltre, il conduttore moroso è obbligato a pagare i canoni di locazione e le spese arretrate fino alla data dello sfratto.

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